
Industriali LME e Leghe

Il Rame e il Piombo sono stati i metalli che nel contesto del listino LME hanno segnato le progressioni più importanti.
Il Rame vede quota 7300 USD 3mesi, anche se Venerdì 20 si è fermato ad un passo dai 7270 USD.
Il ricollocamento prossimo ai 7000 Dollari è il livello di prezzo ottimale per il Rame, ma certo non di più.
Il Piombo seguirà molto da vicino il percorso del Rame, adesso il valore del metallo è ad un livello che non ha ragione di essere sostenuto e nel breve sarà inevitabile uno storno.
L’ottima settimana dell’Alluminio non potrà essere replicata nel corso di questa e l’indebolimento del suo prezzo sarà progressivo.
Il Nichel e lo Zinco seguiranno tracce di curva analoghe, ora che le loro quotazioni sono prossime ai massimi del periodo. Le criticità sulla tenuta del prezzo USD le avrà comunque più lo Zinco che il Nichel. Lo Stagno non ha dato segnali convincenti nel corso dell’ultima ottava, ma ora il metallo è nuovamente orientato verso una fase di crescita moderata.
Acciai

La forte crescita di ordini provenienti dai settori del bianco e dell’automotive ha creato notevoli criticità sul mercato dei “piani” in Italia, complice anche la situazione produttiva delle due imprese leader del settore, ArcelorMittal e Arvedi.
L’HRC Italia è aumentato del 3%, pur sempre meno dei prodotti del nord Europa e CIS, saliti entrambi del 4%.
Il CRC e l’HRC sono cresciuti in Italia di un punto percentuale, procedendo così di pari passo e di pari livello sul prezzo, ma la situazione sulla reperibilità è a dir poco drammatica. La reticenza da parte delle acciaierie italiane di aumentare il prezzo dei rottami ha il suo vantaggio sui prezzi dei “lunghi”, che sebbene sia stata rilevata una crescita della billetta dell’1%, vede i valori settimanali degli altri prodotti invariati, come nel caso dei profili per carpenteria o addirittura in calo per il rebar. Il tondo per CA italiano è sceso ulteriormente dell’1%, nel contempo il turco FOB è salito dell’1% e quello di area mediorientale, resa CFR, del 2%.
La vergella turca è cresciuta del 5% su base settimanale, ora rispetto a fine ottobre il prezzo FOB è in media più caro di circa 50 Euro/tonnellata.
Preziosi

Il Platino che fino ad alcuni mesi fa era “la cenerentola” di tutto il mercato, ora si scopre la sua guida.
I dati del Platino sono indiscutibili in termini di crescita del prezzo USD/ozt, più 7,6% su base ottava e più 13% da inizio mese. Il comparto speculativo non ha visto male a puntare sul Platino, dal 9 al 20 Novembre i loro guadagni sono stati di oltre il 10% e ora un’inversione delle posizioni, da long a short, porterà una serie di nuovi profitti. Il Platino è quindi prossimo all’avvio di una fase di ribassi.
L’Oro e l’Argento, è innegabile, hanno deluso e senza ombra di dubbio, più il secondo del primo. L’Argento non ha retto all’area test dei 25 USD/oncia ed anzi ha faticato a tenere addirittura i 24, per poi recuperare. Un’occasione questa, che per chi l’ha colta sul nascere, ne trarrà giovamenti per un discreto periodo.
I dubbi su una repentina crescita della quotazione USD/ozt dell’Oro non sono ancora del tutto fugati, ma questo è un prezzo che, a breve, dovrà salire.
Il Palladio ha seguito il trend che nel corso della settimana hanno tracciato Oro e Argento, con la quotazione USD per oncia rimasta sostanzialmente in un’area di relativa stabilità, ambito in cui si collocherà anche in questa.
Medicale

L’ottima settimana alla Borsa LME, ha avuto riflessi positivi anche per il settore delle leghe per usi medicali. Il Cobalto ha riportato il prezzo USD di riferimento allo stesso punto di dieci giorni fa, annullando di fatto il calo che aveva caratterizzato il trend della scorsa settimana.
Il prezzo del Cobalto non subirà delle pressioni rialziste da parte del mercato, ma la tenuta dell’attuale riferimento non costituirà un problema.
Il Molibdeno ha archiviato un’ottava che lo ha visto rafforzare ulteriormente il prezzo di riferimento, con un più 3,7% in rapporto al Dollaro e più 3,3% nel raffronto con l’Euro. I fattori esterni che inducono a ritenere ancora in crescita il Molibdeno sono a tutti noti e ripetutamente qui annotati, ovvero la forte domanda proveniente dal comparto siderurgico.
Il Titanio è in questo contesto la materia prima che, insieme al Molibdeno, ne sta traendo i benefici maggiori, con una crescita negli ultimi otto giorni dello 0,4%. Le ferro-leghe seguono andamenti di prezzi non del tutto omogenei, con le basi cromo sostanzialmente stabili nei confronti dei prezzi in cents di Dollaro, mentre il composto di Tungsteno ha fatto registrare una crescita ulteriore, che in Euro è quantificabile nel 3,3%.
Rottami

Le quotazioni dei rottami di acciaio al carbonio sulla piazza turca sono ormai in aumento dalla metà di ottobre e con incrementi sempre più alti da una settimana all’altra. La crescita in base al periodo 15 Ottobre, 20 Novembre è stata di circa 25 Euro per tonnellata. Nello stesso periodo, sul mercato dei rottami di casa nostra, di incrementi di prezzi non si è parlato, anzi meglio dire che le variazioni sono state di segno meno, da 5 a 10 Euro/ton, fino a 20 per le torniture con elevati gradi di umidità o untuosità.
La resistenza di acciaierie e mandatari a mettere mano ai listini dei rottami è a questo punto una cosa assodata. Le acciaierie a breve bloccheranno i ritiri, mentre i commercianti questo non lo potranno fare con officine e industrie. Un elemento che non porrà a favore per aumenti dei prezzi dei rottami di acciaio nel corso del mese di dicembre e se questo avverrà lo sarà per ragioni commerciali e a discrezione dei singoli raccoglitori verso i fornitori di lotti importanti.
I rottami di inox austenitico subiranno un’ulteriore quota di aumento, ma in ottica più prudente. I non ferrosi saranno condizionati dalla fase di incertezza dei prezzi LME e in particolare interesseranno l’Alluminio e il Rame, con ricadute dirette sui prezzi dei rottami titolati e in lega.

Indicatori

Natura degli indici
LMEX: London Metal Exchange Index – Indice ufficiale LME che calcola le variazioni di tutti i metalli quotati alla Borsa di Londra.
SP&GSCI: Standard & Poors Goldman Sachs Commodity Index – Indice dei metalli industriali quotati al CME di Chicago (USA).
DOW JONES IND. METALS: Dow Jones industrial metals – Indice dedicato al mercato dei futures dei metalli industriali.
STOXX 600: Europe 600 Basic Resources – Indice di borsa legato alle quotazioni delle azioni di società minerarie e metallurgiche europee.
BALTIC DRY: Indice di riferimento per il mercato dei noli marittimi.
Indice specifico per navi cargo «bulk+dry» (alla rinfusa e non liquide).