MetalWeek del 23/11/2020

Industriali LME e Leghe

La progressione del Rame è di sicuro quella di maggior interesse oltre che di maggiore entità su base ottava, il 3,3% nel riferimento USD 3mesi. Ora il metallo rosso è al livello del 2013, un prezzo che negli ultimi sette anni non era mai stato più toccato. Un dato che non deve essere sottovalutato è la caratterizzazione di volatilità che ha il prezzo del Rame a partire dalla seduta del 26 Novembre. La struttura della quotazione è andata oltre alla sua sostenibilità, in questi casi non si potrà parlare di diminuzione, ma di un vero e proprio crollo del Rame.

Una situazione analoga a quella del Rame la si può osservare per lo Zinco, anch’esso in una fase di Borsa molto particolare, con il prezzo connotato in un’area di crescita eccessiva, con il fenomeno della volatilità in corso.

Il Nichel ha dimostrato una solidità di prezzo localizzata sui 16mila USD, ma le recenti puntate prossime ai 16500, risultano eccessive. In una zona meno caotica del listino si trovano il Piombo e l’Alluminio, con i rispettivi prezzi USD, in progressione da circa un mese, ma grado di consolidare i livelli raggiunti ottava dopo ottava.

Lo Stagno merita una considerazione a parte; il metallo non è in ribasso, ma non bisogna dimenticare che nella seconda parte dell’anno il prezzo USD è cresciuto di oltre il 20%.

Acciai

Il mercato italiano dei “piani” resta un enigma e i dati di questa ottava sono tutti a dimostrarlo. L’HRC non ha subito variazioni di prezzo rispetto alla scorsa settimana, mentre al contrario il CRC, come l’HDG, hanno registrato un aumento, nello stesso periodo, del 6%.

La concorrenza nordeuropea è molto accanita sul laminato a freddo, articoli dove la produzione italiana è in forte affanno per le consegne, ora il CRC d’oltralpe è di circa 20 Euro la tonnellata più a buon mercato del pari prodotto di casa nostra; in breve gli aggiornamenti settimanali dalla Turchia: HRC +8% e CRC +5% e area CIS: HRC +9% e CRC +12%. L’evidenza che gli acciai “lunghi” sul mercato italiano sono in difficoltà è data dal prezzo della billetta, che in una settimana è cresciuta dell’1% un valore risibile di adeguamento se è raffrontato a quello che nello stesso periodo hanno subito i pari prodotto di Turchia +10% e CIS +5% (ambedue resa FOB). La diretta conseguenza di questi importanti adeguamenti è la nuova crescita della vergella FOB di provenienza turca con il +3%.

I produttori italiani di rebar e di barra per carpenteria, dopo lungo tempo, sono riusciti ad imprimere ai prezzi una limitata inversione di tendenza, ma significativa nel contesto dei loro mercati di riferimento, con il tondino per CA in crescita del 2% e la barra in aumento del 3%.

Preziosi

Le ultime sedute non hanno sortito l’effetto sperato della ripresa, con un ulteriore arretramento che ha riportato il prezzo dell’Oro ai livelli di inizio dello scorso luglio. Le aspettative sono ora più nitide e i presupposti per un rialzo dell’Oro sono al momento molto concrete. La stessa cosa può essere detta per l’Argento, che alla pari dell’Oro, ha mancato la occasione di recuperare già nel corso dell’ultima ottava.

Il momento per una nuova ripresa del prezzo dell’Argento è prossimo; dalla sua, anche l’attuale limite della quotazione, tornata ai livelli di fine luglio e fine settembre, due dei momenti più significativi che hanno poi dato il via ad aumenti importanti.

Il Palladio è entrato in una fase di forte volatilità, l’effetto è stato l’incremento della quotazione USD del 2,8% in una sola seduta, l’ultima dell’ottava scorsa. Lo “scalino” è arrivato dopo un periodo di lunga stabilità del prezzo, ma non è prevista un’ulteriore salita del Palladio. Il Platino mantiene alto il suo valore in Dollari per oncia, confermandosi così il metallo più performante del listino, la situazione non muterà anche durante questa settimana.

Medicale

L’ottava di Cobalto e Molibdeno non è stata tra le migliori dell’anno, non tanto per il risultato in termini numerici, quanto per l’evidente difficoltà per i due metalli imporre la prosecuzione dei rispettivi trend rialzisti. Il Cobalto ha chiuso con il prezzo USD invariato rispetto ad otto giorni prima, mentre il Molibdeno, nello stesso periodo ha ceduto nel valore in Dollari lo 0,2% e in Euro lo 0,8%. Le aspettative sui due metalli restano pressoché immutate, con le quotazioni che non subiranno variazioni significative.

Il Titanio sta allontanando sempre di più dalla memoria di tutti il periodo in cui il suo prezzo si comprimeva ottava dopo ottava.

La settimana scorsa la sua quotazione è cresciuta, in Dollari, del 3,2% e rispetto alla fine di ottobre dell’8%. Le ferroleghe hanno mantenuto in toto gli scenari già visti di recente, con le basi Cromo stabili nei riferimenti cents di Dollaro per libbra, mentre quella con il Tungsteno in costante crescita, ha ora superato i 30 USD/kg con un incremento settimanale del 4,9% e che su base mensile ha superato il 12%.

Rottami

L’onda lunga degli aumenti dei prezzi dell’HMS in Turchia si è arrivata anche in Italia. Le quotazioni dei rottami e non in tutte le classifiche, hanno fatto registrare delle correzioni positive, di sicuro poca cosa rispetto alla piazza turca, che da inizio mese e al cambio attuale, ha fatto segnare una crescita del prezzo FOB dell’HMS 1/2 di circa 25 Euro per tonnellata.

Il lamierino E8, troppo sacrificato negli ultimi tempi, è tornato al centro del mercato. Le acciaierie sono ora alla ricerca di questo rottame, segno che la necessità di classifiche ad alta resa fusoria sono tornate sulle liste degli uffici acquisti e quindi commissionate ai loro mandatari.

Un elemento da non sottovalutare resta comunque il calendario, a dicembre e gennaio le acciaierie comprano lo strettissimo necessario, quindi questi aumenti di fine d’anno, seppur risicati, non sono in grado di smuovere il mercato dei rottami degli acciai al carbonio. La fluidità del listino LME, più che dare un aiuto al comparto dei non ferrosi, lo sta ostacolando. Le variazioni dei prezzi sono estremamente limitate, in rapporto alle reali variazioni di Borsa.

Il motivo è più che plausibile e il mese di dicembre non aiuta; nessuno vede i prezzi attuali della Borsa LME sostenibili nel breve termine, con i commercianti non disposti a mettere “a terra” rottami a prezzi che al momento risultano al di sopra delle medie annuali di acquisto.

Indicatori

Natura degli indici

LMEX: London Metal Exchange Index – Indice ufficiale LME che calcola le variazioni di tutti i metalli quotati alla Borsa di Londra.

SP&GSCI: Standard & Poors Goldman Sachs Commodity Index – Indice dei metalli industriali quotati al CME di Chicago (USA).

DOW JONES IND. METALS: Dow Jones industrial metals – Indice dedicato al mercato dei futures dei metalli industriali.

STOXX 600: Europe 600 Basic Resources – Indice di borsa legato alle quotazioni delle azioni di società minerarie e metallurgiche europee.

BALTIC DRY: Indice di riferimento per il mercato dei noli marittimi.
Indice specifico per navi cargo «bulk+dry» (alla rinfusa e non liquide).

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