Industriali LME e Leghe

La scorsa ottava LME è stata una tra le più interessanti dell’anno fino a qui trascorso. Le entità delle variazioni su base settimanale sono state per tutti i metalli, eccetto il Nichel, di carattere ordinario, ma non ci si può limitare ad una semplice analisi quantitativa dei dati emersi. Il Nichel, come appena accennato, è l’unico “industriale” che deve essere escluso da questa fase di Borsa così particolare, visto il dato del progresso settimanale del prezzo USD.
La crescita settimanale del Nichel è stata del 3,2%, che ha permesso di riposizionare il prezzo USD 3mesi al periodo di inizio settembre. La fase di crescita del Nichel sta volgendo al termine e gli effetti saranno evidenti a breve. Il resto del listino LME non ha fornito spunti di interesse, ma solo in apparenza. L’Alluminio è stato, senza ombra di dubbio, il protagonista della settimana. La crescita del prezzo USD dell’Alluminio è stata importante in rapporto alle evoluzioni recenti del suo prezzo, ma la cosa più rilevante è stata rivedere la quotazione 3mesi del metallo stabilmente sopra la linea dei 1800 Dollari. La spinta rialzista che potrà accompagnare l’Alluminio per alcune sedute non costituirà un dato affidabile, essendo ora il metallo in zona di prezzo massimo. L’area del prezzo massimo è popolata anche da Rame e Zinco, i due metalli sono entrati in questa fase di quotazione da alcune sedute LME, gli storni non saranno importanti, ma questo vuole significare che occorrerà rimandare ad un altro periodo l’avvio di fasi rialziste più durature. Il Piombo sarà l’unico metallo a produrre dati in controtendenza, con il prezzo ben orientato a recuperare le perdite che ha accumulato recentemente.
La cautela è d’obbligo per lo Stagno, il suo prezzo USD sta volgendo verso il massimo del periodo e almeno nel breve, non si vedranno degli spunti di miglioramento ulteriore.
Acciai

Il settore degli elettrodomestici è in forte espansione in Europa, le aziende produttrici stanno facendo registrare numeri da record. La filiera si trova in grande difficolta a stare dietro agli ordinativi, anche a causa dei ritardi di consegna riguardanti la fornitura dei semi lavorati di base, in primo luogo i coils di acciaio al carbonio. La carenza di “piani” sul mercato è il vero problema che sta affliggendo il comparto degli acciai.
I produttori non sono per il momento in grado di tenere il passo degli ordinativi, anche a causa della situazione di una bassa capacità produttiva che in Europa e in particolare in Italia, sta assumendo livelli preoccupanti. La situazione dell’ex ILVA e il ritardo per la messa a pieno regime degli impianti fusori recentemente rinnovati presso alcune acciaierie sono tra le cause principali. Il mercato dell’HRC è quello che ne sta risentendo di più e l’effetto è stato quello dell’aumento dei prezzi in Europa, Italia compresa, con una correzione dell’1%.
La Turchia sta mettendo in atto una politica dei prezzi di avviso differente, con l’HRC in calo del 3% rispetto al dato della settimana scorsa. Il quadro non cambia per il CRC turco, ridotto del 2%, a fronte dei prezzi invariati che le acciaierie europee ed italiane hanno deciso di mantenere su base ottava. In controtendenza il prezzo Italia dei coils HDG, i produttori hanno scelto di ridurre dell’1% il prezzo settimanale ai clienti primari. Il settore dei “lunghi” non sta avendo le criticità dei “piani”, anche a causa di una domanda sempre contratta.
La billetta Italia non ha subito alcuna variazione settimanale, così come le produzioni provenienti dalla Turchia, in aumento dell’1% il prodotto CIS. La scarsa domanda di profili e barre per la carpenteria ha indotto gli operatori italiani del settore a rivedere in calo il prezzo di riferimento del 3%. Il rebar è risultato in aumento su tutti i mercati principali, dall’Italia alla Turchia, con una crescita di un punto percentuale rispetto al riferimento di otto giorni prima, indicazione al netto delle rese di trasporto generalmente applicate.
Preziosi

È al momento il mercato che riserva la lettura più difficile, meglio dire ricco di enigmi. Le motivazioni sono molteplici e danno spunti a tutte le elaborazioni che possano fare chiarezza sulla reale situazione di Borsa. La questione è in primo luogo una e riguarda il grado di correlazione pandemia-beni rifugio, che pare non stia pagando e così i fautori di guadagni facili, in un breve lasso di tempo, sono alla continua ricerca di picchi sporadici di prezzo, in particolare su Oro e Argento. L’ottava
ha visto la speculazione attiva su due metalli, l’Argento ed il Palladio, con aperture di posizioni lunghe.
Il denaro che il comparto speculativo sta “mettendo” sull’Argento è di entità rilevante per il periodo di Borsa. Una situazione analoga ci fu non più tardi di due settimane fa e il prezzo salì di circa il 6%. Il prezzo dell’Argento resta comunque in un’aera di massimo relativo. Il secondo metallo ad essere interessato alla speculazione è, come detto, il Palladio anch’esso in ottica di aspettativa rialzista. La connotazione della tendenza del Palladio risulta più nitida rispetto a quella dell’Argento, sebbene la crescita del prezzo non si presenterà con valori fuori controllo.
L’Oro ha dalla sua una quotazione molto interessante, in prossimità della soglia dei 1900 USD/ozt, le aperture sulle posizioni lunghe sono maggiori rispetto a quelle corte, ma nonostante questo dato, il prezzo è ora collocato nell’area del prezzo massimo relativo.
Le ultime considerazioni sull’ottava dei metalli preziosi sono per il Platino, il cui prezzo è risultato negli ultimi tempi il più lineare del comparto e quindi il meno attraente per i guadagni facili per gli speculatori. La quotazione USD/ozt del Platino presenterà ancora un livello di relativa stabilità, sebbene non saranno da escludere delle fasi caratterizzate da connotazioni ribassiste.
Medicale

Le incognite per il listino dei medicali si chiamano Nichel e Molibdeno. I due metalli sono in fase rialzista da diverse settimane, ma ora è il momento di porsi la domanda sulla prosecuzione, almeno nel breve, dei rispettivi indirizzi.
Del Nichel si è parlato diffusamente in precedenza, ma il ribadire che per questo metallo si sta avvicinando una fase di storno, permette di introdurre quello che potrà avvenire sui metalli più importanti per il comparto delle leghe per usi medicali, a cominciare dal Molibdeno. Il Metallo è uscito dalla ultima ottava notevolmente rafforzato nel suo prezzo di riferimento, più 7% nel valore di mercato USD per libbra.
La crescita del prezzo del Molibdeno non sta conoscendo sosta dall’inizio del mese di ottobre, un periodo non lungo, ma significativo nel dato, che porta l’incremento della quotazione USD ad oltre l’11%.
La propensione alla crescita del prezzo del Molibdeno non potrà durare per tanto tempo ancora, molte aziende stanno considerando il valore attuale del metallo, eccessivo.
La situazione del Cobalto è meno tesa rispetto a quella del Molibdeno, la fase rialzista del Cobalto è iniziata prima, metà settembre e ha avuto un trend incrementale più progressivo; nel corso dell’ultima settimana il Cobalto è salito dello 0,5%, un dato che lascia aperta la prospettiva rialzista del metallo nel breve periodo.
Un altro metallo che sta attraversando un buon momento è il Titanio, in grado di correggere ulteriormente al rialzo la quotazione di riferimento di otto giorni fa, ora l’incremento in Dollari su base ottobre è del 5,5%. La prospettiva sul metallo è legata al futuro del settore siderurgico. Il punto di contatto con il settore degli acciai è forte anche per le ferroleghe, con le basi Tungsteno in leggero aumento dello 0,5%, mentre quelle al Cromo confermano i prezzi della settimana precedente.
Rottami

Una certa vitalità si percepisce per quanto riguarda il settore dei rottami in metallo e leghe. La progressione del prezzo del Rame avvenuta nel corso delle ultime due sedute LME ha messo in agitazione gli uffici acquisti di molte fonderie e raffinerie. Una boccata di ottimismo per molti commercianti, che hanno avuto la possibilità di ruotare i lotti, in ingresso e in uscita, dei rottami rossi. Le vendite a fonderie e raffinerie non sono state ostacolate, soprattutto da parte dei commercianti che sono dotati di un feeling particolare con la Borsa LME; per gli altri, il rischio di non aver colto un’ottima occasione per fare cassa in modo importante.
Una particolare cautela va riservata per i rottami di Alluminio, la salita dei prezzi non è certa, o meglio, non sarà direttamente proporzionale all’esito che il metallo ha prodotto in sede di Borsa LME. Lo stesso atteggiamento di prudenza, i commercianti lo faranno valere per gli acquisti dei rottami di inox austenitico, legato al futuro del prezzo del Nichel. La situazione dei prezzi dei rottami di acciaio al carbonio è in via di veloce normalizzazione. Gli acquisti che fino alla scorsa settimana avevano reso protagonista il rottame demolizione E1 sono terminati e gli effetti si sono fatti vedere subito, con il riposizionamento delle classifiche E3 e E40 alla corretta “catena del valore”, rispetto al prezzo della demolizione pesante E1.
Il lamierino E8 sta risentendo ancora del momento di confusione venutosi a creare la settimana scorsa con i prezzi dell’E1, l’interesse sul rottame di diretta derivazione industriale è al momento basso da parte delle acciaierie.

Indicatori

Natura degli indici
LMEX: London Metal Exchange Index – Indice ufficiale LME che calcola le variazioni di tutti i metalli quotati alla Borsa di Londra.
SP&GSCI: Standard & Poors Goldman Sachs Commodity Index – Indice dei metalli industriali quotati al CME di Chicago (USA).
DOW JONES IND. METALS: Dow Jones industrial metals – Indice dedicato al mercato dei futures dei metalli industriali.
STOXX 600: Europe 600 Basic Resources – Indice di borsa legato alle quotazioni delle azioni di società minerarie e metallurgiche europee.
BALTIC DRY: Indice di riferimento per il mercato dei noli marittimi.
Indice specifico per navi cargo «bulk+dry» (alla rinfusa e non liquide).