Le tipologie dei forni

La scelta dei forni fusori è dettata da più fattori:

  • dalla tipologia di rottame da infornare
  • dal tipo di combustione che si vuole, o si può, utilizzare (in base all’area geografica del sito produttivo)
  • dalle caratteristiche del tipo di prodotto semilavorato, che si vuole ottenere
  • dalle performance che si vuole raggiungere.

Quest’ultime sono date dalla combinazione tra il basso consumo energetico, la resa fusoria, la velocità di fusione e la ridotta ossidazione del metallo.

Senza trascurare gli aspetti di carattere economico e manutentivo. 

Per questo il nostro Gruppo ha un ufficio di R&S interno, concentrato nello studio e nella continua innovazione di sistemi, atti al raggiungimento e miglioramento di tali prestazioni.

Nelle diverse tipologie di forni fusori esistenti, focalizzariamo la nostra attenzione sui più rilevanti:

  • I forni a bacino o riverbero 

Questa tecnologia, attualmente risulta essere la più utilizzata e versatile.

Per questo sono stati progettati con diverse geometrie:

– mono camera con banchina standard, 

– monocamera con suola secca,

–  doppia camera con sistema di post-combustione interna, 

sino ad arrivare a customizzazioni speciali, quali carica dall’alto, dettate da particolari esigenze o da lay-out.

Questo tipo di forno fusorio è in grado di soddisfare pienamente le necessità della maggior parte dei rottami da infornare.

La grandezza della struttura è stabilita dalla capienza in tonnellate di alluminio liquido e dalla produzione oraria.

La maggior parte le versioni citate, sono dotate di sistemi di sollevamento tiltanti e con infinite possibilità opzionali, a seconda delle applicazioni e delle esigenze richieste. 

Una delle tecnologie applicate molto in uso su questi forni è l’utilizzo di pompe meccaniche, o un’alternativa migliore, il mescolatore magnetico (l’EMS), allo scopo di omogeneizzare l’alluminio liquido, evitando la stratificazione della temperatura, sfruttando a pieno tutta l’energia termica del bagno, velocizzandone la fusione. 

La differenza delle due tecnologie si identifica tra avere un sistema a contatto con l’alluminio, (la pompa), ed un sistema di mescolamento indiretto,(lo stirrer).

Dal punto di vista funzionale l’ems offre notevoli vantaggi rispetto alla pompa, mentre la seconda, risulta molto più conveniente economicamente nell’immediato. 

Differente il ragionamento se visto a lungo termine.

  • Forni rotativi 

La loro caratteristica primaria è la capacità di fondere materiali di recupero molto sporchi e con rese fusorie molto basse, quali lattine, materiali con sostanze molto inquinanti (tipo vernici, olii, plastiche e derivati, tappi) e materiali molto sottili, che a contatto con una fiamma di combustione, potrebbero ossidarsi perdendo ulteriormente la resa fusoria.

Questo tipo di fusione avviene mediante l’ausilio di sale che ne è la reale caratteristica e risulta essere molto efficiente. 

Essendo la forma di questa tipologia di forni fusori cilindrica, durante la fase di rotazione l’alluminio riesce a mescolarsi in continuazione.

In fase di progettazione viene calcolato il diametro e la lunghezza a seconda della taglia designata, mentre l’unità di grandezza è definita in metricubi di metallo liquido. 

Questa tipologia di forno ha un impatto economico-ambientale importante, nonché un costo di gestione del sale, del suo smaltimento e/o ricondizionamento che ha indirizzato lo sviluppo di nuove tecnologie, favorendo i forni a bacino. 

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