La legge di bilancio 2022 rilancia un’altra volta la transizione digitale delle imprese italiane. Le agevolazioni protagoniste sono il credito d’imposta per l’industria 4.0, rinnovato fino al 2025, e il credito d’imposta per la Formazione 4.0, il quale sarà disponibile solo per quest’anno.
Mentre la prima agevolazione è più conosciuta nel mondo delle imprese, la seconda non è sempre
sfruttata.

L’agevolazione per la Formazione 4.0 entra in gioco quando l’impresa acquista un nuovo macchinario o un nuovo software. Poiché il personale dipendente impiegherà del tempo lavorativo per imparare ad utilizzare le nuove tecnologie, e siccome il tempo vuole anche dire soldi, l’agevolazione punta a ritornare tale
esborso.
Degli esempi di corsi di formazione agevolati dalla normativa sono: big data e l’analisi dei dati (social media marketing, software CRM, modelli di controllo), robotica avanzata e collaborativa, utilizzo di controllo numerico di bordo macchina, software CAD-CAM e più in generale la digitalizzazione dei processi aziendali (software gestionali, MES e pianificatori di produzione).
La formazione può avvenire internamente all’azienda se tenuta da personale di esperienza nell’argomento trattato. Parliamo di figure come responsabili di produzione, responsabili amministrativi, personale IT o gli amministratori stessi. In alternativa, l’impresa può affidarsi a formatori esterni accreditati, come gli enti certificati ISO:9001, le università o gli istituti superiori.
In conclusione, la Formazione 4.0 insieme al credito d’imposta per l’Industria 4.0 possono essere strumenti potenti per finanziare la digitalizzazione aziendale coinvolgendo anche le persone protagoniste.
Per più informazioni Theta Studio Srl si rende disponibile ad ogni chiarimento.