NOTA INFORMATIVA RELATIVA ALLE PENALI PER L’ENERGIA REATTIVA IMMESSA IN F3 AI SENSI DELLA DELIBERA ARERA 232/2022/R/ EEL
I clienti titolari di utenze elettriche industriali hanno ricevuto nei mesi scorsi dal proprio fornitore comunicazione informativa per l’introduzione della nuova penale dal 31/03/2023 sull’energia reattiva immessa in rete ai sensi della Delibera ARERA 232/2022/R/EEL. Di seguito si riporta un breve chiarimento relativo a questa comunicazione.
ENERGIA REATTIVA PRELEVATA: PRESENTI PENALI PER COSFI < 0.95 IN FASCIA F1 E F2
Ai prelievi di energia reattiva da parte dei clienti finali in MT e in BT (non domestici) con potenza disponibile superiore a 16,50 KW che abbiano un cosfi inferiore a 0,95 vengono applicate le penali per energia reattiva (alle quali si può ovviare con l’installazione di impianti di rifasamento correttamente dimensionati).
ENERGIA REATTIVA IMMESSA IN RETE: INTRODOTTE PENALI PER TUTTA LA REATTIVA IMMESSA IN FASCIA F3
A partire dal 01 aprile 2023 l’Autorità ha stabilito l’applicazione di penali anche per l’energia reattiva immessa in rete.
I corrispettivi saranno applicati all’energia reattiva immessa in rete durante le ore della fascia F3 (nei giorni dal lunedì al sabato, dalle ore 23.00 alle ore 07.00, nei giorni di domenica e festivi tutte le ore della giornata) senza alcuna soglia di cosfi.
Per le utenze in MT il corrispettivo applicato sarà pari a 0,00606 €/kVarh (0,606 cent. €/kWh)
Esempio – Se durante le ore della fascia F3 di un mese un cliente finale in MT immette in rete 1.000 kVarh il totale della penale sarà pari a: 1.000kVarh * 0,00606 €/kVarh = 6,06 €.
Azioni correttive
Gli impianti che presentano un fattore di potenza capacitivo intrinseco sono pochi.
Nella maggior parte dei casi dove si osserva energia reattiva immessa in realtà il problema può essere legato ad una gestione del rifasamento non corretta perché il rifasamento viene lasciato attivo anche quando il fabbisogno di potenza attiva è minimo o nullo (tipicamente questo accade di notte). Questo è vero soprattutto per quegli impianti che sono rifasati con rifasatori MT di tipo fisso. in questo caso per evitare le penali, i clienti finali possono valutare l’opportunità di un intervento tecnico che preveda la disconnessione dei sistemi di rifasamento quando non necessari. In caso di centraline automatiche che modulano il rifasamento in funzione del carico invece è possibile che non si debba attuare nessuna azione correttiva.
In generale, per evitare penali (sia per eccesso di prelievo che per immissione), la soluzione migliore è rifasare in BT con rifasatori automatici, che vanno scelti in funzione dell’impianto e delle sue caratteristiche.
Tale valutazione deve essere eseguita da un progettista elettrotecnico esperto di impianti industriali.

Ing. Francesca Marini
EGE – Esperto Gestione Energia UNI 11339
CMVP® Professional – Lead Auditor 50001
francesca@studioingmarini.it – www.studioingmarini.it