Ciao, sono Ernesto De Petra, fondatore di Farwel, la prima società specializzata nel Welfare personalizzato
Proseguiamo con la nostra rubrica mensile sul welfare aziendale, parlando oggi di un argomento che solleva sovente un quesito negli imprenditori che si approcciano per la prima volta al mondo del welfare aziendale: “ma se i miei dipendenti non spendono tutto il loro credito welfare, che succede dell’importo residuo?”
La domanda è più che legittima e nasce dal fatto che i piani welfare hanno, di norma, una durata minima annuale e, di conseguenza, il budget spendibile da ogni dipendente in beni e servizi ha una precisa data di scadenza.
Può capitare che alcuni collaboratori arrivino a tale scadenza senza aver speso completamente il proprio credito welfare, per diversi motivi, per semplice dimenticanza o perché hanno utilizzato quasi tutto il credito per un acquisto ma gli rimane una piccola rimanenza che non sanno come utilizzare, ecc.
Che succede in casi del genere? I dipendenti perdono tale somma residua o possono ancora beneficiarne?
La decisione sulla gestione di un eventuale residuo deve essere esplicitata nei singoli accordi o regolamenti aziendali dei piani di welfare proposti dai datori di lavoro ai propri dipendenti.
L’agenzia delle entrate, però, ha dato una certezza importante nella risposta n. 311 del 30/04/21, nella quale dice esplicitamente che ìsi ritiene che il lavoratore possa cumulare tale credito con quanto maturato nel secondo anno, vale a dire nel limite temporale di validit‡ del piano e a condizione che tali somme non siano in ogni caso convertibili in denaroî. Ciò significa quindi che viene data al datore di lavoro la possibilità di permettere ai lavoratori di cumulare il credito welfare dell’anno precedente con quello del nuovo anno.Questa possibilità è molto vantaggiosa per il dipendente, il quale non solo non perde la somma che gli era stata messa a disposizione, o la parte residua ma, potendo accumularla con quello dell’anno successivo, ha la possibilità di utilizzarla per acquistare un servizio o un bene di valore superiore.
Quali sono le altre opzioni?
- Il credito viene azzerato, quindi perso, qualora non utilizzato entro il termine di scadenza riportato sul piano di welfare aziendale e il dipendente perde quindi la possibilità di utilizzarlo per accedere ai servizi;
- Il credito residuo viene destinato ad una forma specifica di welfare (ad esempio destinato in un fondo di previdenza complementare);
- I residui dei singoli dipendenti possono essere riutilizzati per generiche misure di welfare collettivo in aiuto al personale (magari quello più in difficoltà).
È bene specificare che, qualsiasi sia la soluzione che si preferisce adottare per la gestione dei crediti welfare residui, questa dovrà sempre essere specificatamente indicata all’interno del regolamento aziendale, o nel contratto che viene fatto all’istituzione del piano welfare, e non potrà quindi essere modificata in seguito, fino allo scadere del contratto.
Un discorso a parte va fatto per l’ipotesi di monetizzazione. L’agenzia delle entrate vieta tassativamente la monetizzazione dei residui derivanti dal welfare on top, pratica che però è prevista per quanto riguarda i crediti welfare derivanti dalla conversione di un premio di risultato.
In questo caso, però, è bene precisare che qualora si desiderasse convertire in denaro un residuo di welfare, a questo verrà applicata l’imposta sostitutiva prevista per i redditi da lavoro, il che significa che questa soluzione non sarà conveniente né per il dipendente, che si troverà un bonus di minor valore, né per l’azienda (ricordo che il welfare aziendale, a differenza del premio di risultato, non è sottoposto a tassazione alcuna). Per questo motivo consigliamo sempre ai dipendenti di spendere il proprio credito a disposizione in uno dei numerosi benefit, rimborsi o servizi che vengono messi a disposizione nel loro piano welfare e, per facilitare al massimo questa possibilità, Farwel predispone piani di welfare altamente personalizzati, basati sulle reali richieste di ogni singolo dipendente, in modo che sia lui ad indirizzarci sui suoi specifici bisogni o desideri per la soddisfazione dei quali sarà intenzionato a spendere il proprio credito, allineando quindi la domanda con l’offerta.
Se sei interessato al welfare aziendale e desideri maggiori informazioni contattaci ai numeri 327 3513333/ 030 5280092 o via e-mail allíindirizzo info@farwel.it
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Ernesto De Petra
Fondatore di Farwel Srl
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