Per ottimizzare i consumi di un’azienda sono possibili varie soluzioni, una delle quali è il monitoraggio dello stato di produzione. Determinate situazioni, infatti, come “colli di bottiglia” derivanti da prodotti semilavorati in attesa della lavorazione successiva, causano consumi e sprechi, perché lo stoccaggio dei prodotti in attesa di successive lavorazioni necessita di magazzini tra i vari stadi, e inoltre può comportare spostamenti superflui e utilizzo improduttivo di risorse (come per esempio di elettricità per l’illuminazione). È quindi necessario ideare piani di controllo che evitino problematiche simili, permettendo inoltre di migliorare il processo produttivo e di gestire in maniera corretta i consumi. Per il monitoraggio della produzione vengono solitamente impiegate tecniche manuali, che consistono nell’inserimento dei dati raccolti in software gestionali.
È un lavoro lungo e inefficiente, che oltretutto può comportare errori. La soluzione è automatizzare l’acquisizione dei dati, con software e dispositivi in grado di raccogliere i dati relativi al flusso produttivo mediante codici a barre, QR code, ed RFID.
La RFID (radio frequency identification) è una tecnologia che si sta rapidamente sviluppando e utilizza comunicazioni wire- less per l’identificazione degli oggetti, con applicazioni che vanno dal tracciamento dei prodotti alla gestione dell’inventario. È composta sostanzialmente da due elementi:
- RFID tag: è realizzato attraverso un circuito integrato all’in- terno del quale possono essere immagazzinate le informazioni che riguardano il pezzo/prodotto; a questo circuito è col- legata una piccola antenna capace di trasmettere e ricevere informazioni (fig. 1);
- RFID reader: è un lettore realizzato da un’antenna per la let- tura/scrittura dei tag e un’unità di elaborazione. Questa tecnologia è superiore ai tradizionali codici a barre per- ché è insensibile alla presenza di ostacoli, e consente la lettura contemporanea di più tag alla volta, nonché il trasferimento di un maggior numero di dati. Tuttavia non è esente da limiti: in- fatti la comunicazione wireless può venire degradata dalla pre- senza di fonti elettromagnetiche, metalli, o accumuli di acqua nelle vicinanze. Ma soprattutto, essendo una tecnologia ancora giovane, ha un costo elevato.
Molto più usati e convenienti in termini economici sono i codici a barre (fig. 2), nei quali il recupero delle infor- mazioni avviene mediante un fascio luminoso fatto pas- sare direttamente sul codice. Tuttavia la limitata quantità di informazio- ni che può essere codificata in un codice a barre ha portato negli anni 90 allo sviluppo del QR code (fig. 3).
Essendo una matrice bidimensionale, è in grado di contenere fino a 7.089 caratteri numerici, 4.296 caratteri alfanumerici, 2.953 byte e 1.817 ideogrammi giapponesi. Più in generale, la conoscenza continua delle movimentazioni e della posizione di ogni prodotto e lotto in produzione è utile per un’efficiente gestione non solo della logistica, ma anche del pro- cesso produttivo.
Infatti, in un reparto suddiviso per tipologie di lavorazione diventa essenziale conoscere lo stato dei prodotti e i tempi di produzione, perché grazie a queste informazioni è possibile programmare un uso continuo delle macchine, senza che debbano essere fermate a causa di colli di bottiglia. Inoltre, il monitoraggio delle movimentazioni consente di realizzare layout ottimali che riducano al minimo lo spostamento delle risorse all’interno del reparto.